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Casoni

Scheda

Casoni “Casun”
Paesino di che si trova alle pendici del Monte Penna a 1018 m slm, nacque tantissimi anni fa, come alpeggio di Amborzasco.
Il paese risulta diviso in tre nuclei Casoni di sopra (Runchetti), Casoni di mezzo (Casun di Biren) e Casoni di Sotto (Casun Suttan).
Si possono ammirare diverse case in pietra a vista e su alcune di queste sono ancora ben visibili le date 1800, ma le prime tracce del Paese risalgono al 1700.
In una casa vi è murata una pietra proveniente dall’antico convento ospedale, situato sulla strada che dal Passo dell’Incisa va a S. Maria del Taro, tale sigla porta il nome della Compagnia di Gesù risalente al 1539-1540.
Di qui transitava l’antica strada pedonale che portava alla Foresta del Monte Penna, alla Val Taro e che giungeva in Lunigiana.
Casoni infatti era un importante centro di passaggio: per questo si ha notizia che vi fossero 2 osterie, 1 fiaschetteria che faceva anche attività di negozio, 1 albergo e 2 agriturismi.
Verso la fine del ’800 e i primi del ‘900 vi è stata una forte emigrazione verso gli USA ed il Sud America.
Il paese è circondato da boschi di faggio, regno del fungo porcino che per anni è stato una fonte di reddito per gli abitanti di Casoni: vi era infatti un importante centro di smistamento dei funghi.
Inoltre da queste foreste ai primi del Novecento, proveniva il legno per le famose sedie di Chiavari. Oltre alla faggeta, ricordiamo anche i molti castagneti che erano coltivati e che davano cibo e sostentamento alla popolazione.
In questo territorio si coltivano patate in prevalenza “Quarantine”, patata dalla pasta bianca, tipica della montagna genovese, nota fin dalla fine del ’700 e molto rinomata per le sue qualità.
Casoni è uno dei paesi che conserva ancora la tradizione della produzione del formaggio di S. Stefano e del Sarazzu.
Ad oggi vi sono 50 residenti, mentre si hanno notizie che negli anni ’80 ve ne fossero ben 126 , numero che forse al giorno d’oggi si raggiunge d’estate con i turisti.
Costruito a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio ‘900 il “Mulino dei Caregi” appartenuto a Giovanni Antonio e Giuseppe Fugazzi era situato sul Rio Penna ed ha funzionato fino al 1966; sono ancora oggi visibili in loco sedimenti e le macine di un altro mulino detto del “Sansone” nel Rio Dragonale, ma di questo non si hanno notizie certe.
Al tempo della Seconda Guerra Mondiale, il 27 Agosto 1944 il paese di Casoni, durante un rastrellamento fu bruciato dalle pattuglie militari tedesche. Parte della popolazione si nascose nel "Bandito", una zona, oltre il torrente "Bandito" appunto , ove vi era un Casone detto "Casun da Möggia", un’altra parte invece si rifugiò sotto le "Tecce del Ciano" (tecce =rocce sporgenti).
Casoni festeggia la Madonna del Buon Consiglio con il paese di Amborzasco, l’ultima domenica di giugno; il 25 marzo viene festeggiata l’Annunciazione con la S. Messa e la processione lungo le vie di Amborzasco durante la quale è tradizione che li abitanti di Casoni portino la statua a spalle.
Attiva nel paese è l’Associazione Turistico Sportiva “Casun sutta a Penna” , che organizza da diversi anni alcune sagre, tra cui quella del fungo e della patata quarantina la seconda domenica di settembre.
Nella parte alta del paese è aperto l'Agriturismo Le due querce.
Raggi Federica, titolare dell’omonima azienda agricola, produce ortaggi e recentemente ha aperto un agriristoro ad Amborzasco.
Credits: Marino Focacci Casun Sutta A Penna Gianluca Badaracco Gimmi Tosi Sandro Sbarbaro

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