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Costapelata

Scheda

COSTAPELATA “Costaperà”
Piccola frazione che conta 17 residenti.
E’ raggiungibile percorrendo la statale che da Santo Stefano d'Aveto porta al passo del Tomarlo, dove si incontra il bivio che permette di raggiungerla in pochi minuti. Il nome con ogni probabilità deriva dal fatto che il paesino si trova in un punto dove non crescono alberi.
Il paese è diviso in 3 livelli: case di sopra che è stata ristrutturata e durante i lavori vennero trovati dei mattoni di epoca romana; case di sotto ad oggi disabitatata, dove si possono vedere nicchie, portoni, resti, pietre e croci che risalgono all’era celtica e Case Marolli costruito più recentemente, di cui abbiamo già parlato in una rubrica dedicata.
La località regala ottimi panorami, tranquillità e possibilità di brevi e belle passeggiate nei dintorni.
Un tempo la vecchia strada comunale che collegava Gavadi al capoluogo passava da Costapelata, da lì si poteva, e si può tutt’ora scendere ad Allegrezze e La Villa.
Un particolare sulla reliquia di Sant’Anacleto, patrono del paese, che ancora oggi è custodita presso la famiglia Guardincerri con autorizzazione alla detenzione e autentica da parte del Vescovo Zuccarino.
Il mito dice che venne ritrovata in un campo di grano, dopo una tempesta di grandine. Purtroppo la storia e la data da quando iniziò la venerazione del Santo e di quando la reliquia arrivò in paese si persero quando venne bruciato l’archivio della Chiesa di Allegrezze, ma i paesani ricordano che si parla di tempi immemori.
Costapelata, paesino vocato alla coltivazione del frumento, fu vittima di una grave tempesta di grandine che rase al suolo i campi e non rimase più nulla da magiare alla popolazione: siccome era il 13 luglio, si decise di fare un voto a S. Anacleto, festeggiandolo ogni anno. Col passare del tempo si perse la tradizione, e il paesino per tre anni consecutivi fu colpito di nuovo da grandinate. Si decise così di riprendere il culto con nuove disposizioni.
Veniva celebrata la S. Messa nella Chiesa di Allegrezze, dove tutti gli abitanti partecipavano portando la reliquia e si fermavano per il pranzo al sacco nei prati adiacenti. La reliquia doveva essere custodita nel paese ed esposta ogni qualvolta ci fosse la minaccia di una tempesta.
Ad oggi si festeggia a luglio in base alle disponibilità del parroco: viene celebrata una messa nella cappelletta del paese che, nonostante la parrocchia di appartenenza sia Allegrezze, mantiene la reliquia, ovvero un ossicino del dito del Santo che viene esposto in occasione della festa.
Nei giorni successivi si festeggia la Madonna del Carmine che è la seconda festa del paese.
Questo paesino è un altro dei santuari del formaggio di Santo Stefano dove vi erano diverse aziende agricole che lo producevano e lo commercializzavano. Ad oggi vi è ancora Bassi Claudio che alleva bovini da carne.
Credits Maurizio Giacobbe, Valentina e Claudio Bassi

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