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Gavadi

Scheda

GAVADI “Gavadi”
Il paese in antichità era situato sotto la strada che oggi va verso l’Oratorio, a seguito di un movimento franoso che ha interessato la zona in questione, gli abitanti decisero di spostarsi e di costruire le due ville che si chiamano Gavadi e Casoni di Gavadi, soprannominati uno Ca di Magogni e l’altro Ca di Braghetti.
Si contano 39 residenti, alcuni di essi mantengono viva la tradizione dei lavori di una volta lavorando i campi e allevando il bestiame.
Fino agli anni 60 non erano nella disponibilità dei contadini macchine agricole e quindi si usavano reti e “paggetti” per il fieno e zappe per le coltivazioni di orti, nonché i buoi per tirare gli aratri.
Le famiglie piantavano circa una ventina di quintali di grano; i due paesini per questo avevano costruito alcuni mulini per macinare la farina: uno di questi si trovava alla base della Cascata di Gavadi.
Questa caduta d’acqua, che arriva direttamente dalla Fontana di Merello, è altra circa 30 metri, pare sia una delle più alte delle Valli circostanti: la primavera e l’autunno sono le due stagioni ideali per andare a visitarla.
Molti ricorderanno l’osteria chiamata la "Buscaggia", dove si ballava tutti i sabati sera, successivamente venne rilevata da "Giani" e rimase un ritrovo per molti giovani, ma anche un luogo dove si mangiava polenta, formaggio fuso, pane e salame.
Gavadi si trova sotto al monte di Martincano, dove è stata posata una croce in legno messa per un voto fatto dalla popolazione contro la pestilenza delle cavallette nei raccolti; ancora oggi quando succede che le intemperie devastano i campi, gli uomini del paese la rimettono nuova.
La prima domenica di settembre si svolge la festa in onore della Madonna del Soldato, oggi Madonna della Pace, istituita in memoria dei soldati caduti durante le due guerre mondiali: infatti da questa località partirono molti giovani che non fecero più ritorno. Inizialmente la S. Messa veniva celebrata in un prato con un quadro della Vergine, fino alla costruzione dell’Oratorio nel ’67. Ancora oggi la tradizione prevede che dopo la celebrazione, si giri di casa in casa a fare festa con canti e suoni di fisarmoniche.
Nel paese vi è una roccia che si chiama “Pietra Lunga” a forma di campanile, dove, durante il periodo della Guerra una maestra aveva posizionato un quadro della Madonna della Guardia, che è stato sostituito nel tempo da una statuetta delle Vergine.
Le aziende agricole del posto, oltre a mantenere i pascoli ben curati, producono il tipico formaggio di Gavadi, la ricotta e il sarazzu: potete gustare i prodotti caseari dalla azienda agricola Tosi Daniele e/o dalla azienda Tosi Simone.
Nel paese si trova inoltre l’allevamento di cavalli di Tosi Roberto e l’allevamento di bovini da carne di Tosi Luca.
Credits Rosanna Tosi , Erika Roncoli , Gianmarco Bozzia , Emanuele Rovina Tosi Daniele Gianluca Badaracco My Drone Way GiamesPhoto: Foto, Storie e Leggende dall'Appennino delle Quattro Province

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