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Anello dei monti Cantomoro e Nero

Scheda

Foto web
Nome Descrizione
Web https://montiliguri.weebly.com/cantomoronero.html (Apre il link in una nuova scheda)
Punto di partenza Passo dell'Incisa
Punto di arrivo Monte Cantomoro, Monte Nero
Tempo percorrenza 3h 45 min - 4 h e 30 min
Grado di difficoltà E
Dislivello 330 m
Si scende lungo la sterrata per la Casermetta del Penna fino a raggiungere la “segheria” (pannello esplicativo). Qui si piega a sinistra su una stradina forestale sbarrata da una catena, che scende dolcemente nella foresta mista di faggi e abeti, poi taglia lungamente pressochè in piano sul versante nord del Monte Cantomoro. Dopo circa 3 km si attraversa il Rio Dragonale con un ponticello (quota 1363).

Subito a valle del ponte il Rio Dragonale precipita tra massi e balze rocciose per un dislivello di 50 m circa, formando una lunga cascata e precipitando in una profonda gola, ben visibile dal ponticello.

Si prosegue lungo la sterrata, che passa accanto ad una paretina rocciosa, dove si trova un caratteristico affioramento di “basalti a cuscino”.

I basalti a cuscino (pillow lavas) sono delle caratteristiche formazioni rocciose arrotondate. Esse si originarono sul fondale di un antico oceano: il magma fuoriuscito da fratture della crosta oceanica, a contatto con l'acqua fredda, si solidifica molto velocemente, dando origine a queste curiose strutture a cuscino. Sull'Appennino Ligure sono molto frequenti: si possono osservare anche nella Valle Tribolata, in Val Graveglia o nei pressi di Bargone.

In breve tempo la stradetta raggiunge l'incrocio detto Quadrivio del Dragonale (o Re di Coppe; 1389 m), nei pressi del quale si trova il piccolo Riparo Moglia Negretta. Qui si piega a sinistra lungo una sterrata sconnessa che effettua qualche tornante (segnavia: rombo giallo vuoto), poi inizia a salire a mezza costa nel fitto bosco di abeti. Proseguendo si attraversa il Rio Ronco del Diavolo.

Poco più in basso il torrente forma una bella cascata alta una ventina di metri. La cascata è visibile solo scendendo nel bosco prima del masso sulla sinistra, raggiungendo il fondo della gola e risalendo brevemente il corso d'acqua.

Si prosegue lungo la sterrata che si innalza con varie svolte nel bosco di faggi e abeti. Poi esce dal bosco e sale fino al crocevia del Passo della Spingarda (1546 m), dove è situato un grosso masso con indicate le direzioni dei sentieri. Si trascura l'AVML, che a destra sale al Monte Aiona e a sinistra ritorna al Passo dell'Incisa, e si prosegue dritti sempre lungo la stradina sterrata, che scende tra gli alberi raggiungendo una sterrata più ampia. La si segue brevemente verso sinistra, fino al Rifugio Monte Aiona (1507 m), posto sul margine del grande ripiano acquitrinoso detto Prato Mollo.

Sul margine sud-occidentale di Prato Mollo si trova la Pietra Borghese, un enorme affioramento di rocce scurissime e fratturate. Si tratta di una tipica peridotite lherzolitica, una roccia originatasi nel mantello, e portata in superficie dai processi tettonici che hanno originato l'Appennino. La lherzolite è una roccia durissima, fortemente magnetica, tanto da deviare l'ago della bussola e attirare i fulmini. Oltre che la caratteristica Pietra Borghese, questa roccia affiora in tutta l'area sommitale del Monte Aiona e anche più a ovest, sul Monte degli Abeti, dove forma la cosiddetta Pietra del Fulmine. Datazioni radiometriche hanno stimato l'età di queste rocce a circa 2 miliardi di anni, il che le renderebbe le rocce più antiche d'Italia.

Sulla sinistra del rifugio si imbocca il sentiero segnalato con tre punti rossi, che contorna il Prato Mollo, poi inizia a scendere tra boschetti e radure. Proseguendo lungo lo sconnesso sentiero si raggiunge poi il percorso segnalato con un quadrato giallo ed una croce gialla. Si piega a sinistra e, superati tre tornanti si raggiunge un bivio nelle vicinanze della Rocca dei Porcelletti, da cui prosegue a destra risalendo la boscosa valletta del Rio Berone. Si attraversa il rio e si prosegue quindi in leggera salita in diagonale fino al Passo dei Porcelletti (1467 m). Continuando in comune con l'AVML, si taglia pressochè in piano aggirando il Monte Nero ad est. Si supera la Fontana del Becio (1450 m) e si continua in leggera discesa tra i faggi attraversando vari ruscelli provenienti dal Monte Nero. Si sorpassa una radura cosparsa di massi (Mar d'Pria) e si rientra nel bosco di faggi, dove il sentiero procede in piano, attraversa l'ampio alveo pietroso del Rio di Monte Nero, poi supera il Rio Incisa, che poco a valle forma una bella cascata. Si sale quindi con alcuni tornanti e si ritorna al Passo dell'Incisa.

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